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Conferenza in Video alla Libreria Tarantola a Brescia
La Pietra nell’Arte Bresciana
Una straordinaria panoramica della Pietra nell’Arte Bresciana.
Decorazioni e tecniche, botteghe e maestri nel Seicento e Settecento
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delle Immagini delle Opere dei Straordinari Maestri Lapidici di Brescia
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Renata Massa
La tecnica del commesso, di cui Renata Massa è esperta, è stata importata a Brescia sul finire del Seicento dai fiorentini Corbarelli e portata a grandi esiti dai nostri maestri lapicidi, ingaggiando un’intrigante sfida al tempo e ai nostri sensi, seppe fissare, nella policromia brillante e imperitura della materia lapidea, un attimo di paradiso.
La tecnica del commesso seppe fissare l’immagine del giardino dell’Eden, che con la fragrante “vaghezza” dei suoi fiori “cosi ben finti che dan gli odori anche dipinti”, e la commovente “naturalezza” dei suoi frutti e dei suoi animali, “che per verità non paiono marmi ma cose naturali vive e vere”, già suscitarono la meraviglia dei contemporanei.
Scorrono così sotto i nostri occhi, variamente intrecciati a un lussureggiante fogliame in eleganti arabeschi, o composti in eleganti vasi, i fiori “antichi” del mito e della devozione.
Renata Massa La Pietra nell’Arte Bresciana
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Ludger Tom Ring il Giovane, Vaso con iris e vaso con gigli, 1562.
Munster, Westfalischer Kunstverein
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a cura di Renata Massa
La pittura di pietra: dalla natura che imita l’arte all’arte che imita la natura
Natura e artificio sono due temi su cui si confrontano i secoli XVII e XVIII. La decorazione marmorea è uno dei campi di sperimentazione del loro porsi, nella sensibilità barocca, in rapporto dialettico tra verità e illusione, realtà e finzione e fornisce una chiave di lettura delle scelte materiche e delle soluzioni tecniche via via elaborate.
La pietra nell’arte bresciana: Pittura di pietra
Nel Seicento l’attenzione tardo-manierista per la naturale pittoricità delle pietre diviene quasi culto per la pietra, intesa come uno dei luoghi privilegiati in cui la natura imita l’arte.
Emblematico omaggio alla “natura artista” sono, sull’ alzata dell’altare del S. Cuore a Brescia, i piccoli quadri di pietra paesina e dendriti, evocativi di paesaggi rupestri e alberati.
La natura artista. Quadretti di pietra paesina e di dendriti. Brescia, San Zeno al Foro
Similmente, le venature e le colorate infiorescenze dei marmi “mischi” (come per esempio le brecce e i broccatelli), ricche di memoria geologica o simulanti le trame dei broccati, erano sentite così naturalmente pittoriche da figurare protagoniste nei paliotti.
Maestranze bresciane, Altare dei Santi Pietro e Teresa, paliotto. Brescia, S. Maria del Carmine 1650/75 c.
La pietra nell’arte bresciana: Pittura di pietra
La decorazione dell’altare maggiore di San Domenico, affidata ai fiorentini Corbarelli nel 1687, avviò a Brescia il successo della “pittura di pietra” nella quale le pietre, scelte in base alle loro potenzialità di “mimesis“, riproducevano come in un quadro la “verità” della natura.
Bottega dei Corbarelli, Paliotto a commesso, altare delle Reliquie. Brescia, S. Maria delle Grazie
Prevalse un repertorio di foglie, fiori e frutti popolati di uccellini e farfalle, carichi di simbolismo religioso, allusivo ai temi eucaristici, della Grazia e della Santità, mentre i soggetti di figura si limitarono a singole immagini devozionali poste in medaglioni o cartelle al centro del paliotto.
Bottega dei Corbarelli (?), altare maggiore, paliotto. Brescia, S. Clemente inizio del XVIII secolo.
Fino al secondo decennio del Settecento un’alternativa più economicamente accessibile dei costosi “arabeschi di fruttami fiorami e uccellami”, e nella quale si riconobbero i gusti della committenza più conservatrice, fu costituita dai commessi geometrici, basati su composizioni di forme curvilinee aperte e sull’accostamento di ampie sezioni di marmi variegati vivacemente colorati e contrastanti.
Bottega dei Corbarelli (?), altare della Natività, paliotto. Brescia, S.Carlo, inizio del XVIII secolo
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La pietra nell’arte bresciana: Pittura di pietra
Renata Massa | La Pietra nell’Arte Bresciana
La pietra nell’arte bresciana: di Renata Massa